Un'autrice talentuosa, che ha conquistato i lettori con un personaggio straordinario e le sue trame sorprendenti. Il commissario Clodoveo segue soprattutto l'istinto, trasuda umanità e, schivando lambrette e monnezzari, jeep e pizzardoni, passa dalle ville della nobiltà ai bordelli, dai balli sui barconi in riva al Tevere alle riunioni delle dame di carità, dai binari della stazione Termini alla livida luce dell'obitorio, dai freddi uffici della questura alle navate silenziose di un'antica chiesa. In cerca sempre di una cosa: la verità.
Febbraio, 1956. Una coltre di neve è scesa su Roma, ma questo non impedisce ai ladri di fare il loro lavoro. Alla stazione Termini, un uomo è seduto su una panchina in attesa del treno, quando improvvisamente qualcuno alle sue spalle afferra il grande baule a rotelle che ha lì accanto e corre via. Il giorno dopo il questore Passalacqua convoca il commissario Agostino Clodoveo per affidargli un incarico delicatissimo: trovare Clara Tebaldi, moglie di un uomo ricco e importante, Fulco Tebaldi. La donna è sparita e a dare l'allarme è stato il marito, che però non vive con lei nella villa sulla Nomentana ma si è ritirato in campagna da quando è diventato cieco. Il caso si complica quando viene scoperto un baule nel gabinetto del treno Milano-Roma. Dentro c'è il corpo di una donna: è forse lei la gran dama scomparsa? Una lunga e complessa indagine porterà il commissario a sospettare di molte persone, senza riuscire a dare un volto al colpevole.
La pressione su Clodoveo salirà ulteriormente quando altre vittime si aggiungeranno alla prima e delle disavventure personali renderanno ancor più gravoso il carico. Crolli pure la questura, con tutte le sue complicate inchieste, ma nulla di male deve accadere alla piccola Isabella, la bambina di cui ha perso l'affido e che lo considera un padre...