Tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento in Italia, a Milano e a Firenze, si aprì la stagione del Rinascimento maturo con l’emergere di figure straordinarie: Leonardo, Bramante, Raffaello e, naturalmente, Michelangelo Buonarroti. Michelangelo fu un artista assolutamente geniale, la cui attività spaziò dalla scultura, alla pittura, all'architettura, alla scrittura di poesie e nei primi tre campi vi lasciò un segno indelebile.
L’affresco che adorna la volta della Cappella Sistina a Roma è una delle immagini pittoriche più potenti e conosciute al mondo, una meta obbligatoria per chiunque visiti la città eterna. Esprime una vision tragica della condizione e del desti-no dell’umanità, perfetta interprete della tensione spiritual in quegli anni del Cinquecento. Con quest’ultima impresa michelangiolesca si conclusero i cicli decorativi della Cappella Sistina che ad oggi, al di là delle credenze religiose, resta un luogo magico dove pare che il sacro e l’inconoscibile prenda corpo e forma.