Calvino è stato uno degli scrittori italiani degli ultimi decenni più amati e conosciuti nel mondo. Cominciò la sua carriera come scrittore di opere realistiche e impegnate politicamente nel clima degli sconvolgimenti del dopoguerra italiano. Successivamente dà voce alla sua anima di contastorie che riesce ad afferrare le piccole vanità umane e ad intrecciarle entro storie fantastiche, esplorando la narrazione fino ai suoi confini ultimi. Ne 'Le città invisibili' lo scrittore immagina che un grande viaggiatore, Marco Polo, presenti a Kublai Kan, imperatore dei Tartari, una serie di relazioni sui suoi viaggi in Estremo Oriente, ognuna delle quali introdotta da un dialogo fra i due. Le descrizionii delle città si collocano fra il racconto filosofico e quello fantastico-allegorico. In origine erano ricordi di viaggi, in gran parte memorie di città visitate, annotazioni spesso poetiche di impressioni ricevute in un dato momento e in un certo luogo, a seconda degli stati d'animo dello scrittore che diventano poi evocazioni di città tristi e di città contente, città dal cielo stellato e città piene di spazzatura, insomma spazi, sensazioni, genti diverse e loro passioni, fissate solo su cartelle, come un diario a fogli liberi. Ascolterete una scelta dei capitoli più significativi di questa mirabile opera, magico affresco di luoghi e di gente del mondo.