Milano. Una guardia giurata sta facendo un ultimo giro di ronda al museo HangarBicocca, quando si imbatte inaspettatamente nel cadavere di una donna, pugnalata al cuore e abbandonata all’interno della torre detta "Sefiroth". L’indagine viene affidata dal questore a Enrico Tombamasselli, detto affettuosamente Tomba. Il nostro protagonista, che lotta con una grande solitudine e col vuoto lasciatogli dalla morte della moglie, si troverà ben presto a riscontrare inquietanti similitudini fra il delitto e una lunga serie di altri omicidi, avvenuti in varie zone della metropoli lombarda. Tombamasselli, che ormai sembra vivere soltanto per la musica degli Eagles e per il suo lavoro, si getta anima e corpo nell’impresa di sciogliere i molti enigmi che sembrano celarsi dietro a tale cupa scia di morte. E se l’assassino agisse in base a oscure simbologie di esoterismo cabalistico?
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Massimo Bertarelli nasce nel 1954 a Milano, ma vive a Monza ormai da quattro decenni. Dopo aver lavorato per anni come responsabile amministrativo in vari settori, esordisce nel 2011 con "Il fosso bianco" (Nulla Die Edizioni). Dal 2016 si occupa a tempo pieno di scrittura e di molte altre attività (dall’organizzazione di eventi – letterari e non – sul territorio, al volontariato in favore di anziani, richiedenti asilo, senzatetto e carcerati). Altre sue opere sono "Mi chiamo Ugo" (Qp Edizioni, 2016), "Giallo d’Ischia" (LFA Publisher, 2018) e "Mi chiamo Simone" (Edizioni della Goccia, 2018), andato in scena anche come spettacolo drammaturgico al Teatro Binario7 di Monza.
Müsteeriumid ja põnevusromaanid