Romanzo giallo dell'oscura e crudele Sicilia. Scritto nel 1966 con uno stile diretto e senza fronzoli narra una storia di sangue e di corruzione in un imprecisato paese siciliano, in cui un improvvisato investigatore, il professor Laurana, non crede alle versioni ufficiali sulle cause di un duplice omicidio e rimane intrappolato in una rete di complicità, vigliaccherie e opportunismi che consentono il ripetersi di uno stato di cose intrigante e intollerabile. Lo scrittore descrive magistralmente un certo tipo di animo siciliano che abita le 'eccellenze', cioè i notabili del paese, personaggi ambigui e crudeli che giocano con la vita, con la morte, con il desiderio erotico e da cui l'ascoltatore si lascia trascinare come da un vortice, attratto dalle malìe di un'etica ‘bonariamente' popolare.