Nel 1941 gli Alleati stanno perdendo la guerra, almeno nell'Atlantico. Migliaia di navi partono dal Nord America cariche di rifornimenti per il Regno Unito, ma viveri e munizioni non arrivano a destinazione: i convogli vengono sistematicamente intercettati e distrutti dagli U-Boot, i temibili sottomarini dei nazisti. La Gran Bretagna è ormai allo stremo, ma il primo ministro Winston Churchill non vuole che la popolazione ne sia informata. I vertici politici e militari mentono sul numero di imbarcazioni affondate e su quello dei morti, pur sapendo che manca poco alla resa. Questione di mesi; di settimane, forse. Poi, agli inizi dell'anno successivo, qualcosa cambia. Dieci giovani donne - la più piccola ha solo diciassette anni - agli ordini di un capitano in congedo della Marina danno vita alla Western Approaches Tactical Unit: un'unità segreta incaricata di arginare gli attacchi dei sommergibilisti tedeschi. Come? Attraverso simulazioni e giochi di guerra. A Liverpool, quelle eroine dimenticate passano giorni e notti a studiare le tattiche degli U-Boot assieme al loro ufficiale per scoprire come ribaltare le sorti del conflitto nell'oceano, e forse nel mondo intero.
Attraverso una narrazione che non ha nulla da invidiare a un romanzo, Simon Parkin ricostruisce una delle vicende meno note della Seconda guerra mondiale, mai raccontata con così tanta attenzione e cura. La resa vivida di protagonisti e situazioni trascina il lettore nel mezzo dell'azione, trasportandolo su una scialuppa fra le onde, dentro lo scafo di un sommergibile in immersione o al tavolo coperto di mappe su cui fu combattuta la più imponente e importante partita a battaglia navale della storia: l'Operazione Raspberry.