A cinque anni dalla scomparsa di Sergio Marchionne, Tommaso Ebhardt torna in libreria con un'attesissima edizione aggiornata e ampliata del bestseller sul manager che ha salvato Fiat e Chrysler dalla scomparsa. L'autore riprende il filo del racconto andando a ritrovare i protagonisti di un'epoca rivoluzionaria, da John Elkann a Alfredo Altavilla, agli amici della little Italy di Toronto in un viaggio ideale che parte da Torino e arriva fino ad Amatrice via Detroit, alla ricerca di cosa resta del ciclone Marchionne. Durante i quattordici anni della sua guida ha più che decuplicato il valore del gruppo globale in Borsa. Ha trasformato Fiat da azienda italiana sull'orlo del fallimento a sesta società automobilistica al mondo. È andato all'assalto dei mercati nel momento della grande crisi economica. Ha pensato sempre in grande. Le sue scelte, mai scontate, spesso drastiche, hanno esaltato gli investitori, ma gli hanno anche attirato pesanti accuse, tra cui l'aver spostato il baricentro dell'impresa lontano dall'Italia e calpestato i diritti degli operai. Chi è stato Sergio Marchionne, leader visionario e divisivo, e che cosa resta della sua eredità? Tommaso Ebhardt - che l'ha letteralmente inseguito per dieci anni da un capo all'altro del mondo, dal Lingotto a Detroit, a Wall Street, fino alla sua casa in Michigan - ritrae in questo libro una figura complessa, che si rivela man mano al giornalista in rapide battute, rare interviste, numerose occasioni professionali e preziosi incontri a due, a microfoni spenti ma soprattutto indaga le convinzioni più profonde, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo riservatissimo, che tuttavia gli aveva affidato a volte i suoi pensieri, riconoscendolo pubblicamente come «il suo stalker più affezionato», e prova a capire il segreto del personaggio che da sconosciuto outsider è diventato uno dei manager più visionari del nuovo millennio.