Crepitante come un fuoco d'artificio, Denti bianchi segna il debutto di una giovanissima scrittrice dotata di una «grazia soprannaturale», come ha scritto il "New York Times", «di un istintivo talento narrativo e di una voce impertinente e profonda, capace di passare dalla commedia al dramma alla satira». Protagonisti sono due grandi amici, l'inglese Archie e il bengalese Samad. Compagni di sventura durante la Seconda guerra mondiale, quando si sono conosciuti su un carro armato in missione verso Istanbul senza sapere che la guerra era finita, si ritrovano a Londra trent'anni dopo, dando vita a una strana, improbabile coppia. Archie ha sempre seguito la corrente, e la seguirà anche dopo aver incontrato Clara, una bellezza giamaicana che ha la metà dei suoi anni. Samad, invece, è un musulmano convinto, che mal sopporta la decadenza della società occidentale. Ad aggravare la già inquieta atmosfera arrivano i Chalfen, agiati intellettuali inglesi carichi di prole e di tutti i tic e le illusioni della Generazione dei Fiori, e l'incontro scontro fra le diverse culture produrrà effetti tragicomici non meno che devastanti.