Il volume si divide in sei sezioni: si comincia con Vasyl' Stus, con il quale la poesia ucraina rinasce dopo i decenni bui dello stalinismo, per poi passare a qualche assaggio della poesia alternativa dell'età tardo-sovietica, alla complessa cultura degli anni Ottanta, alla lunga ricostruzione dei due decenni a cavallo del secolo e del millennio, fino alla svolta del 2014, per concludere con un accenno alla produzione poetica ispirata dall'allargamento della guerra a tutto il paese dopo il 24 febbraio 2022.
Abbiamo scelto di coniugare liriche che conducessero un dialogo intertestuale tra loro con l'idea di presentare lo sviluppo della storia della poesia ucraina contemporanea in tutta la sua varietà. Le immancabili istantanee sulla realtà ucraina dagli anni Ottanta a oggi si alternano così ad alcuni assaggi, anche molto diversi tra loro, di come i poeti ucraini hanno immaginato e visto l'Italia negli anni, nonché a sguardi alla cultura di tutto il mondo. Note tragiche o malinconiche lasciano il posto a riflessioni o bozzetti ironici o dissacranti, mentre nelle ultime liriche, quelle scritte proprio in questi mesi, domina lo sgomento. L'arte è sempre anche documento di un'epoca, seppure non si limiti certo a questo. Ma, in conclusione, siamo certi che il carattere occasionale di alcune delle liriche che qui presentiamo non sia di nocumento al loro valore letterario. L'esempio della poesia ucraina contemporanea può al contrario aiutarci a non sottovalutare l'aspetto profondamente umano, concreto, sanguigno della scrittura poetica, che è tutt'altro che un semplice divertissement avulso dalla realtà.