Questo libro costituisce una suggestiva autobiografia postuma (1979) della lunga e complessa attività di Lurija, che può essere caratterizzata da tre punti fondamentali: la concezione della psicologia come scienza storica, la teoria dei sistemi funzionali, l’approccio clinico. La tesi fondamentale della scuola storico-culturale (alla cui formazione contribuì con Vygotskij e Leont’ev) è che i processi psichici sono determinati dall’ambiente socio-culturale, per cui la psicologia deve considerare la mente non come una struttura fissa e a-storica, bensì come una organizzazione individuale che funziona in relazione ad uno specifico contesto. La mente è, pertanto, un prodotto storico e la psicologia è una scienza storica perché ne studia l’evoluzione. La psicologia deve inoltre studiare come le varie funzioni primarie delle differenti aree cerebrali si integrano per generare sovrafunzioni, tipiche della specie umana (per es. l’ascolto della musica). Inoltre, poiché l’organizzazione individuale del cervello può avere caratteristiche funzionali determinate dal contesto in cui l’individuo è cresciuto, lo studio e la riabilitazione di un paziente cerebroleso devono privilegiare il metodo clinico, attento all’individuazione storica del caso.