A volte hanno usato la violenza per sfrattare i residenti. Spesso non ne avevano bisogno, poiché gli insediamenti erano vuoti: le persone che vivevano lì erano già morte. Le malattie europee viaggiavano anche più velocemente dei coloni. Hanno lasciato dietro di sé una scia di devastazione, spazzando via circa il 90% di una popolazione che potrebbe aver raggiunto i 100 milioni di persone.
Questo catastrofico e improvviso crollo delle società indigene ha plasmato le percezioni europee. I coloni hanno confuso le fattorie ricoperte di vegetazione con la natura incontaminata e hanno visto gli indiani come persone primitive intrappolate nell'età della pietra, piuttosto che come erano in realtà: i sopravvissuti di civiltà distrutte.