Richard Austin Freeman (1862-1943), londinese, dopo gli studi di medicina entrò nel servizio coloniale e venne inviato sulla Costa d’Oro dell’Africa come assistente chirurgo, ma nel giro di pochi anni dovette rimpatriare per motivi di salute. Le precarie condizioni fisiche lo costrinsero ad abbandonare gradualmente la professione e a cercare nella scrittura una strada alternativa per mantenere la famiglia. Il suo esordio nella narrativa gialla avvenne nel 1902 con una serie di detective stories firmate con uno pseudonimo e scritte con un altro medico. Con la pubblicazione del romanzo The Red Thumb Mark (1907, L’impronta scarlatta), nel quale introdusse il personaggio del Dr. Thorndyke, Freeman trovò il suo mestiere e per almeno un quarto di secolo dominò la scena della letteratura poliziesca inglese. A lui si deve l’invenzione dell’“inverted story”, una tecnica narrativa introdotta nel racconto The Singing Bone (1912). In esso il lettore è testimone del delitto per cui l’incognita non è più l’identità dell’assassino ma il come verrà smascherato. La produzione incentrata su Thorndyke comprende 21 romanzi e 42 racconti. Freeman concluse la sua carriera letteraria nel 1942, quando a ottant’anni diede alle stampe l’ultima avventura dell’investigatore, ma rimane uno dei pochi autori di epoca edoardiana a essere letti ancora oggi.