La rispettabilità, o l’onore, è uno di quei sentimenti pubblici fondamentali che si ritrovano in ogni tempo e in ogni società, e con il quale presto o tardi anche ciascuno di noi – uomo o donna, amante o marito, privato cittadino o pubblico ufficiale che sia – è costretto dai casi della vita a confrontarsi. Tutti insomma, a meno di non rassegnarci alla fatalistica dottrina degli stoici, che relega la «buona reputazione» tra le cose indifferenti per la felicità umana, dobbiamo trovare il modo di farci rispettare. In questo trattatello celato fra le sue carte postume – e ora riportato alla luce, dopo "L’arte di ottenere ragione" e "L’arte di essere felici" – Schopenhauer spiega con la consueta e impareggiabile verve che cosa è l’onore nelle sue diverse specie – onore privato, professionale, commerciale, pubblico, nazionale, sessuale, ecc. – e ci fornisce, in quattordici efficaci massime, i suggerimenti opportuni per conservarlo il più a lungo possibile malgrado le traversie di cui è costellata la nostra esistenza. E non rinuncia ad alcune impertinenti osservazioni sulle differenze che, a suo dire, sussistono in questa materia fra l’uomo e la donna.