Su fogli poco «letterari» - i registri di conto del padre macellaio -, Fenoglio scrisse nel 1946 il suo primo racconto «resistenziale», ritrovato quasi trent'anni dopo la morte dell'autore. Protagonista è il partigiano Beppe che, insieme ai due amici, Cervellino e Piccàrd, si trova a vivere episodi di drammatica realtà, tra processi ed esecuzioni sommarie, ripiegamenti nella boscaglia e improvvise avanzate, cadaveri e desolazione, nei giorni in cui, tra il novembre e il Natale del 1944, i tedeschi rastrellano le colline delle Langhe con crudele determinazione. Un racconto incompiuto ma intenso dove, con uno stile già maturo e toccante, Fenoglio descrive la ferocia dei nazisti e dei fascisti, le sofferenze della popolazione e il coraggio dei partigiani, l'odio e la voglia di vendetta che la guerra scatena nell'uomo.