Andrea Zanotti
- Segnala come inappropriata
Da qualche tempo mi mancava un bel romanzo storico, così ho optato per uno dei miei periodi prediletti e, volendo andare sul sicuro, ho pescato nella vasta serie di romanzi di Franco Forte. Carthago, ci narra le vicende della seconda guerra punica. Sedici lunghi anni durante i quali il sommo stratega Annibale ha messo letteralmente a ferro e fuoco l’Italia, senza tuttavia mai riuscire a scoccare il colpo ferale all’Urbe. Come detto il periodo storico è uno dei miei preferiti, tuttavia Forte è riuscito a stupirmi, originando un romanzo capace di sviscerare aspetti spesso trascurati della storia. Il risultato finale è ottimo, riuscendo l’autore a trovare il giusto equilibrio fra la mole di informazioni necessarie a ricostruire nei particolari e in modo credibile lo scenario, e la parte più romanzata, relativa al carattere ed ai pensieri degli attori in campo. Quello che ne scaturisce è un quadro piuttosto approfondito, e di certo godibilissimo, sia per quanto riguarda il condottiero punico che per quanto concerne il suo avversario, Publio Cornelio Scipione. Nel corso dell’arco narrativo seguiremo le vicende dei due sin dal principio, con le prime mosse scaturite dalla mente geniale del cartaginese, quando Scipione era ancora un giovinetto, per poi osservarne l’intera parabola ascendente. Bello, molto bello, nulla da dire. Ho apprezzato grandemente il susseguirsi delle vicende prettamente politiche che hanno invischiato Roma, le diatribe fra i consoli in carica ed i pretendenti, nonché la volubilità di un Senato sempre pronto a pensare a interessi di parrocchia piuttosto che al bene dell’Urbe stessa. Anche le azioni militari, le descrizioni delle diverse battaglie, il caos degli scontri fra armate immense e la loro preparazione a tavolino sono gestiti ottimamente, ben approfonditi senza tuttavia mai travalicare nella pesantezza tipica di alcuni testi che prendono la forma di trattati militari per soli fanatici. C’è spazio anche per i sentimenti, con la comparsa delle compagne dei due condottieri, anche loro molto diverse fra loro ed i cui legami con i rispettivi partner sono dettati da esigenze altrettanto differenti. Giochi di potere, alleanze politiche piuttosto che amore passionale, senza secondi fini, capacità di ascolto e di consiglio, insomma ci sono tutti gli ingredienti per non annoiarsi. Un testo che consiglio a tutti senza riserva alcuna. Recensione su scrittorindipendenti