• Un canto di Natale
• Le campane
• Il grillo del focolare
• La battaglia della vita
• Il patto col fantasma
Introduzione di Marisa Sestito
Edizione integrale
Scritti tra il 1843 e il 1848, questi racconti costituiscono un fantastico spettacolo narrativo metafisico e magico. Con le sue storie animate da fantasmi, folletti e fate, Dickens affida alla scrittura il compito di rappresentare la qualità mutevole e fluttuante del reale, dimostrando la labilità del confine tra vero e apparente, la difficoltà di definire ciò che gli occhi vedono, di comprendere ciò che le parole dicono. Come nei suoi straordinari romanzi, anche qui l’autore svela l’altra faccia del mito del progresso, ritraendo l’Inghilterra della disoccupazione e del malessere sociale, e l’immensa e caotica metropoli con le sue case fatiscenti e le sue strade degradate. La vita raffigurata non è però mai talmente cupa e disperata da non consentire spazi al sorriso o alla risata liberatoria, al comico e al grottesco. Dickens disegna le sue grandi utopie natalizie, facendo ravvedere gli indifferenti e i malvagi; così grazie all’intervento di spiriti benevoli, agli umili è consentito il lieto fine, in stanze rallegrate dall’agrifoglio, davanti a tavole finalmente stracolme di cibo.
Charles Dickens
nacque a Portsmouth nel 1812. Trascorse l’infanzia a Chatham e poi seguì il padre in un traumatico trasferimento a Londra. Della metropoli in cui visse fece il centro ispiratore della sua arte, il centro di un quadro vivo e mobile, un caleidoscopio armonico e colorato di personaggi, conflitti sociali, umori e fermenti della sua epoca. Di Dickens la Newton Compton ha pubblicato Le due città, Grandi speranze, Oliver Twist, Tempi difficili e, nella collana Mammut, Il circolo Pickwick, David Copperfield e I grandi romanzi.