I movimenti contro l'ʽideologia del gender' ritraggono il genere come un monolite, il cui potere e la cui portata sarebbero devastanti. In Russia il gender è stato definito una minaccia alla sicurezza nazionale. Il Vaticano ritiene sia un rischio per l'intera civiltà e per 'l'uomo' stesso. Per i conservatori di tutto il mondo vuole distruggere la famiglia tradizionale e proibire l'uso di termini come 'madre' e 'padre'. Negli Stati Uniti c'è chi dice che educa i minori all'omosessualità. La lista è ancora lunga. Dipinto come una minaccia totalitaria, il gender è oggi un fantasma su cui si proiettano una miriade di ansie e paure. È uno spauracchio creato ad arte da chi vuole il ripristino di un ordine sociale autoritario, reazionario, patriarcale. A più di trent'anni da Questione di genere, non serve allora una nuova teoria del genere, né smontare una a una le falsità in circolazione. Molto più urgente, secondo Judith Butler, è interrogarsi sulla struttura di questo fantasma, per capire da quali scopi è animato e come combatterlo. Spetta a noi produrre un immaginario alternativo, che tuteli i diritti e le libertà conquistati in decenni di lotte. Perché nulla è in grado di sconfiggere questo fantasma più dell'affermazione del desiderio di amare e di esistere nel mondo, respirando, muovendoci e vivendo liberamente. Perché mai non si dovrebbe volere che chiunque possa godere di queste libertà fondamentali?
Judith Butler, una delle filosofe più autorevoli e originali del pensiero contemporaneo, è docente presso l'Università della California, Berkeley. Tra le sue più recenti pubblicazioni tradotte in italiano: Che tu sia il mio corpo(con Catherine Malabou, Mimesis); L'alleanza dei corpi (Nottetempo); Spoliazione. I senza casa, senza patria, senza cittadinanza (con Athena Athanasiou, Mimesis); La forza della nonviolenza. Un vincolo etico-politico (Nottetempo). Nel catalogo Laterza, Soggetti di desiderio; Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell'identità; Dialoghi sulla Sinistra. Contingenza, egemonia, universalità (con Ernesto Laclau e Slavoj Žižek); Che mondo è mai questo?