Se la pubblicità del procedimento penale rappresenta indubbiamente un irrinunciabile presidio di civiltà e di democrazia, costituzionalmente imposto, è altrettanto vero, però, che l’informazione giudiziaria risulta spesso sciatta, sensazionalistica, non rispettosa della presunzione di innocenza, gratuitamente invasiva della riservatezza dei soggetti coinvolti nell’inchiesta.
Gli antidoti vanno ricercati su diversi piani: legislativo, deontologico, culturale. Si tratta di una ricerca complessa, il cui successo dipenderà anche dall’impegno di giuristi e operatori della comunicazione nell’elaborare soluzioni condivise, che si avvalgano di differenti prospettive, competenze e sensibilità. A giudicare dalle stimolanti riflessioni, sollecitazioni e proposte raccolte in questo volume si tratta di un obiettivo tutt’altro che impossibile da raggiungere.
Chiara Gabrielli è professoressa associata di diritto processuale penale presso l’Università di Urbino Carlo Bo, dove insegna anche Ordinamento giudiziario. Tra le sue pubblicazioni si segnalano le monografie Il prelievo coattivo di campioni biologici nel sistema penale (Giappichelli, 2012), Intercettazioni e cariche istituzionali (Giappichelli, 2017) e L’archiviazione per particolare tenuità del fatto (Giappichelli, 2020). È tra i curatori del festival Parole di giustizia.