Tieni presente che è il libro che tutti aspettavamo da tempo: un libro che narra i trucchi del mestiere di uno scrittore, ma che è anche un'autobiografia, un romanzo di formazione, una guida galattica per ribelli e aspiranti ribelli, una confessione, un atto di sfida. Al centro di queste pagine ci sono le storie: come raccontarle ma anche perché e a chi raccontarle. Raccontare storie significa esercitare un potere formidabile, un potere di vita e di morte; significa creare di volta in volta, intorno e dentro a un libro, una comunità di persone che condividono uno smarrimento, una rabbia, una rivolta. Tieni presente che è un on the road molto particolare, nel corso del quale ci sfrecciano accanto grandi autori passati e presenti, amici, ricordi, film, romanzi, emozioni, scherzi, disillusioni, e alla fine del quale niente sarà più come prima.
Shakespeare diceva che "noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d'un sogno è raccolta la nostra breve vita". Questo libro ci parla proprio di quei sogni, della loro sostanza e delle nostre brevi vite che bruciano di una indomabile inquietudine.