Nel febbraio del 1991 nasceva a Rimini il Partito democratico della sinistra, mettendo fine alla storia del Pci, una delle grandi forze politiche della vita italiana del ventesimo secolo, ma la svolta era iniziata due anni prima con la caduta del muro di Berlino. La fatica di cercare e di costruire una sinistra nuova cominciava appena, e ancora oggi non può dirsi conclusa. Il duello tra Occhetto e D’Alema, l’inconciliabilità con Craxi, l’esplosione di Tangentopoli, l’uscita dal governo Ciampi – dopo sole 10 ore – dei ministri Pds, la prudenza di Veltroni, i machiavellismi di Cossiga, la linearità di Fassino... e intorno a questi avvenimenti, più o meno significativi, prendono corpo la passione, il subbuglio, le speranze di milioni di persone. Un rendiconto, un resoconto. A volte, una resa dei conti piuttosto amara. Claudio Petruccioli a Botteghe Oscure ha vissuto da protagonista un momento cruciale della sinistra nel nostro paese e di quel momento racconta i momenti di entusiasmo e le estenuanti trattative, le decisioni storiche, le miserie e gli splendori. In questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 2001 e diventato un libro di culto, Petruccioli adotta una prospettiva nuova, in cui i fatti di allora dialogano con l’attualità più estrema. E mentre la storia della sinistra italiana, nelle sue divisioni e nelle sue lotte, si rivela imprevedibile e problematica nella sua continuità, questo libro solleva domande cui è necessario, oggi più che mai, dare una risposta.