La rivoluzione digitale ha aperto la strada alla disintermediazione. Aziende, istituzioni, ong e partiti stanno scoprendo questa opportunità per raccontarsi in prima persona, attraverso piattaforme web e social, e creare le proprie comunità di riferimento. Ma produrre testi, video, infografiche o podcast di qualità non è semplice e non basta. Ogni minuto nel mondo vengono riversati sulla rete 211 milioni di nuovi contenuti e la risorsa più scarsa nel futuro sarà l’attenzione. Senza contare che comunicare in modalità broadcast appartiene al secolo scorso: oggi per raggiungere le diverse community occorre un approccio sharing. È possibile raccontare una storia in modalità mai sperimentate finora, ma il «segreto » per creare nuovo valore reputazionale restano i contenuti. A patto che siano l’esito di una strategia ben definita.
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