Una donna cerca risposta agli interrogativi che la morte della sorella ha lasciato insoluti: perch├й, senza un motivo apparente, aveva cominciato a detestarla? Perch├й, pur essendo in tutto pi├╣ dotata, si sentiva inferiore a lei? Perch├й sembrava tenere la vita a distanza, ┬лcome se scansasse del cibo dall'odore nauseante┬╗? E nel secondo pannello di questo dittico di racconti un'altra donna, per sfuggire a un'esistenza che la intossica, a poco a poco si trasforma in una pianta: la sua inquietudine si placa, il suo corpo sofferente fiorisce e d├а frutti тАУ prima di appassire, forse per sempre. Ci sembra di conoscerle, queste figure femminili che richiamano i motivi e l'aura della ┬лVegetariana┬╗, ma non cessano di stupirci per la loro straniata singolarit├а. Creature dolenti, sedotte dal richiamo dell'autoannientamento come unica forma di difesa dalla violenza insita nel nutrirsi, nel sentire, nel vivere. ┬лPresto, lo so, perder├▓ anche la capacit├а di pensare, ma sto bene. ├И da tanto tempo ormai che sognavo questo, poter vivere solo di vento, sole e acqua┬╗. Col suo tocco elusivo, la prosa scabra di Han Kang sfiora ancora una volta l'orrore senza spiegarlo e ci lascia, attoniti, a contemplare la disturbante mal├мa del rifiuto di s├й.