I primi tre romanzi di Elena Ferrante in un unico prezioso volume L'amore molesto I giorni dell'abbandono La figlia oscura «Ammirazione stupore e incredulità destò nel 1991 l'uscita dell'Amore molesto. Chi era questa scrittrice che si firmava Elena Ferrante e dichiarava di aver vissuto molto tempo a Napoli e poi in Grecia? Già in quel primo romanzo la sua voce era decisa nitida perfetta. Una voce che alla fitta trama coniugava l'atmosfera soffocante del romanzo poliziesco americano il gesticolare patetico e comico dei grandi personaggi di Samuel Beckett gli angoscianti dubbi sulla propria identità di Virginia Woolf e la confusa e allo stesso tempo cruciale caccia ai fantasmi di Henry James. Difficile dare un'etichetta a un tale romanzo: una donna di circa quarantacinque anni che di fronte all'improvvisa e misteriosa morte della madre tenta di appurare come si sono svolti i fatti. Undici anni dopo nel 2002 uscì I giorni dell'abbandono, opera meno oscura sebbene altrettanto cupa e di grande impatto; una peripezia di disamore solitudine e disperazione senza un briciolo di sentimentalismo senza una pagina superflua. Pubblico e critica tornarono a mostrarsi ancora più ammirati ed entusiasti. Nel 2006 fu pubblicato un terzo romanzo La figlia oscura, incentrato sui rapporti tra una madre e le sue due figlie». (Dall'Introduzione di Edgardo Dobry) Sull’Amore molesto: «Una storia sofisticata e complessa, crudele e intelligente». Dacia Maraini «Il grande libro su Napoli l’ha scritto Elena Ferrante». Franco Cordelli, Corriere della Sera «Una qualità alta, sorprendente». Enzo Siciliano Sui Giorni dell’abbandono: «La massima narratrice italiana dai tempi di Elsa Morante». Antonio D’Orrico, Sette/Corriere della Sera «La voce rabbiosa, torrenziale di questa autrice è qualcosa di raro». The New York Times «Ho letto questo romanzo in un giorno, obbligandomi a prendere respiro come fa un nuotatore. I giorni dell’abbandono è stellare». Alice Sebold Sulla Figlia oscura: «Il romanzo di Elena Ferrante è strepitoso». Concita de Gregorio, D/La Repubblica «Una formidabile scrittura». Marina Terragni e Luisa Muraro, Io donna/Corriere della Sera
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