Cuori d'ombra

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Salani
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Germania, 1943.
I Goldman, una famiglia ebrea di Berlino già duramente provata dalla guerra e dalla persecuzione per le leggi razziali antisemite del regime nazista, vengono internati a Terezin. Come molti altri ebrei tedeschi particolarmente in vista, anche loro credono si tratti di un trattamento privilegiato e s’illudono che Terezin sia davvero ÂĢla città donata da Hitler agli ebreiÂģ, come recita la propaganda nazista.
Purtroppo la realtà è un’altra: Terezin si rivela un ghetto-lager di passaggio, e non è che l’anticamera dei campi di sterminio. Qui la sedicenne Sarah Goldman si trova, separata dai genitori, a fare i conti ogni giorno con fame, dolore, lavoro, malattie e privazioni di ogni tipo. Eppure, con la sua fiera bellezza e con la forza della giovinezza, Sarah riesce a trovare il coraggio per andare avanti, per farsi un’amica, per suonare ancora il suo violino, per coltivare sogni e speranze. Conoscerà anche l’amore, ma in un modo che in quel luogo e in quel tempo sembra inconcepibile, perchÊ il giovane Franz che si è invaghito di lei è ÂĢil nemicoÂģ, una SS, l’emblema del persecutore della sua razza.
Inconfessabile e inspiegabile, in un luogo deputato all’odio, nasce perÃ˛ un sentimento tra la ragazza ebrea e il giovane nazista che vivono una storia segreta, proibita, dolcissima e amara: un amore fatto piÚ d’ombra che di luce.
Una storia delicata e potente, che porta con sÊ un messaggio universale di speranza, per non dimenticare mai.

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Antonio Ferrara è nato nel 1957 a Portici, in provincia di Napoli, e dopo aver compiuto studi artistici si è trasferito a Novara. Qui ha lavorato per sette anni presso una comunità alloggio per minori, dove ha imparato a frequentare i sogni dei bambini e a non prendersi mai troppo sul serio. Scrivere e illustrare racconti per bambini e per ragazzi gli serve per risarcirli e intanto a camminare ancora tra i sentieri del bosco, alla ricerca di incontri formidabili. Gli piacciono, quei sentieri, perchÊ lÃŦ si cammina con scarpe fatate, che rendono il passo leggero e misterioso. Gli ultimi libri che ha pubblicato: Come i pini a Ramallah e La vita al Centro (2003); A braccia aperte, PerchÊ, I suoni che non ho mai sentito e Il sorriso del nonno (2004).

Silvia Roncaglia, modenese, è un’affermata scrittrice di libri per ragazzi e drammaturgie teatrali. Ha pubblicato un centinaio di libri con le maggiori case editrici italiane e vinto importanti premi, tra cui il premio Bancarellino con Caro Johnny Depp. Di famiglia ebraica, affronta qui per la seconda volta il tema della Shoah, già toccato in PerchÊ mai è diversa questa sera?

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