“Ho amato, vissuto
e girato il mondo intero;
ma non ho mai avuto ciò che più volevo.
Ho tradito e sono stata tradita!”
A renderla famosa sono stati anche i film interpretati da Romy Schneider, ma Sissi, Elisabetta d’Austria, è entrata nella storia per la sua personalità originale e anticonformista. Quarta dei dieci figli del duca Massimiliano e di Ludovica di Baviera, Sissi soffre fin da subito per le infedeltà coniugali del padre (che ritroverà più tardi nel marito), circondato da numerose amanti e figli illegittimi, e poco dopo per una sfortunata liason finita bruscamente. Il suo amore per uno scudiero di palazzo viene ostacolato dalla famiglia che allontana il giovane innamorato senza esitazioni. A 16 anni, dopo una dispensa papale, viene deciso il suo fidanzamento con un primo cugino, Francesco Giuseppe. È subito evidente che Sissi non è adatta alla vita di corte ed Elisabetta comincia a manifestare problemi di salute, probabilmente di origine nervosa. La figlia Sofia muore a soli due anni ma un’altra tragedia funesta la sua esistenza: nel 1889, a Mayerling, il figlio Rodolfo muore suicida dopo avere ucciso l’amante, la baronessa Maria Vetsera. Questo Diario poetico, un’opera delicata e a tratti commovente, svela uno dei lati più sorprendenti della personalità di Elisabetta, quello artistico e letterario. Un racconto in versi che accompagna gran parte dell’esistenza dell’imperatrice fino alla sua tragica morte e approfondisce i tormenti e le speranze di un’anima inquieta e fatalmente fuori dal tempo.