Mossa azzardata, lasciarsi baciare
da una strega. Ma alle popolari protagoniste delle storie di Emma Donoghue non manca certo il coraggio: il coraggio
di perseguire il proprio destino, ma soprattutto di sovvertirlo.
Tredici fiabe tradizionali rilette in chiave anticonvenzionale e magicamente intrecciate tra loro: donne (giovani e non) in cerca di un riparo, di potere o di una liberatoria risposta alla propria irrequietezza.
Donne che si raccontano le loro storie, in un susseguirsi dal gusto arabeggiante, un gioco di scatole cinesi nel quale la narratrice della storia precedente diviene la destinataria della successiva.
Una magica ragnatela di alleanze, a volte infide a volte erotiche, ma sempre imprevedibili. Una riflessione tutta al femminile, quella di Emma Donoghue, che, sulla scia di Anne Sexton e Angela Carter, sceglie la strada della rielaborazione di favole classiche.
Ma la sua rilettura è prima di tutto una critica alla tradizione, laddove le fiabe tradizionali si portano dietro tutta una rete di sogni e desideri culturalmente prestabiliti.
Così, di fronte a ogni principe azzurro, dovremmo cominciare a chiederci se lo vogliamo davvero, o se è semplicemente ciò che ci hanno insegnato a volere, ciò che gli altri vorrebbero per noi.
Una poetica dichiarazione d’indipendenza dedicata a principesse ribelli di ogni età, capaci di riscrivere il proprio lieto fine, dove un bacio infrange l’incantesimo di un destino irreale.
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