In tutto il mondo la democrazia Γ¨ minacciata da movimenti e ideologie populiste. La paura generalizzata del nemico, la separazione e il disgusto tra differenti gruppi sociali, il risentimento causato da esclusione e discriminazione, oltre a generare un orgoglio nazionale esasperato, sono il combustibile che alimenta e sostiene il populismo autoritario. Le emozioni giocano infatti un ruolo cruciale nella sfera politica, che Eva Illouz indaga a partire da Israele, paradigma dello stile na-zionalista e populista che si Γ¨ esteso a livello globale negli ultimi decenni. Fin dalla sua fondazione, Israele Γ¨ stato un modello di democrazia securitaria forse senza eguali, basato sullβimperativo Β«sconfiggere il nemico o essere distruttiΒ». Se lβolocausto ha mutato per sempre lβinconscio ebraico, traumatizzato da un antisemitismo eterno e ineluttabile, Β«come fosse scritto nellβordine stesso del mondoΒ», la costante minaccia esistenziale che incombe sulla popolazione ebraica ha portato alla ricorrente violazione della legge in nome della sopravvivenza biologica. Γ cosΓ¬ che Benjamin Netanyahu ha raggiunto lβimpresa machiavellica di essere amato grazie alla paura che semina, mescolando il carattere biblico e teologico della storia ebraica con gli intrecci geopolitici del Paese. Solo un nuovo orientamento emotivo, fondato sul sentimento della fraternitΓ , potrΓ allora contra-stare lβestrema destra al potere e preservare quello che resta dellβunica democrazia del Medio Oriente.