La grande storia raccontata da un piccolo uomo, Ercole Boratto, autista personale di Benito Mussolini dalla Marcia su Roma (1922) al Gran Consiglio del 25 luglio 1943. Vent’anni decisivi per l’Italia, in cui lo chauffeur scarrozza il «Duce del Fascismo» in lungo e in largo per il Belpaese, svelando così pregi e difetti di un dittatore che tiene in pugno le sorti di una nazione intera. Alla fine della guerra, Boratto scrive un memoriale intitolato Un autista racconta, un documento dattiloscritto che finisce subito nelle mani dell’intelligence alleata, a Roma. Sarà conservato negli archivi della Cia in America, fino alla sua desecretazione avvenuta all’inizio del millennio. Due studiosi – Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino – lo ritrovano per caso nell’estate del 2004 tra gli scaffali degli Archivi nazionali degli Stati Uniti, a Washington. A spasso con il Duce è una storia breve e curiosa del regime fascista, che l’editore Castelvecchi propone qui per la prima volta nella sua versione integrale. Rivela un Mussolini «dietro le quinte», volitivo e altero, ma in preda al contempo a dubbi, passioni e manie. Fra trionfi imperiali e sconfitte fatali.