In questo complesso e toccante resoconto delle ultime ore di Socrate, Platone espone il testamento spirituale e gli estremi ragionamenti del maestro, che nella sua cella, in attesa del momento fatale, si sofferma a riflettere sull’anima e sulla sua immortalità. «Platone – scrive Ezio Savino – tocca le corde più vibranti della sua gamma poetica presentandoci con tono sublime e insieme di classica semplicità gli estremi istanti del maestro. La morte è un sereno e liberatore trapasso, una guarigione dall’infermità della vita corporea: perciò Socrate, nelle sue ultime parole, raccomanda ai suoi di rendere grazie con il sacrificio di un gallo ad Asclepio, il dio della salute riacquistata.»