Il Livro do Desassossego è costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa dell’inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. L’opera originale è di fatto uno zibaldone, un diario mai licenziato dall’autore come opera chiusa e compiuta. Pieno di fascino e misteriosa maestà, il “diario” di Bernardo Soares si è presentato da subito come una fluviale meditazione. Nel 1986, María José de Lancastre e Antonio Tabucchi tradussero e curarono per Feltrinelli la prima edizione italiana, proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a Bernardo Soares, tentando una prima compilazione in forma di libro. Il secondo libro dell’inquietudine, a cura di Roberto Francavilla, completa il lavoro di Antonio Tabucchi e María José de Lancastre e gli rende omaggio (e proprio perciò contiene nel titolo l’arbitrio dell’aggettivo secondo).