Durante una manifestazione di femministe qualcuno aggredisce una maestra. Il suo corpo privo di sensi è rinvenuto nel magazzino dell'antica tonnara. Malgrado i sospetti convergano su un giovanotto dell'alta società, la giustizia temporeggia. Di fronte a tanta impunita violenza Clara Simon, l'affascinante e testarda giornalista de «L'Unione», non può restare a guardare. Muovendosi per le strade della Cagliari di inizio Novecento, tra una vecchia nobiltà che non vuole cedere il passo e una nuova borghesia impaziente di affermarsi, scopre con quanta furia il mondo abbia cercato, da sempre, di mettere a tacere le donne. E ancora una volta trova il coraggio di far sentire la sua voce.
«Francesco Abate prende il lettore per mano e se lo porta in un altro tempo e in un altro spazio, tenendolo stretto e non mollandolo fino all'ultima pagina».
Maurizio de GiovanniUn viaggio a Napoli ha confermato la piú grande delle paure di Clara Simon: suo padre Francesco Paolo, valoroso capitano della marina militare, è caduto in battaglia. Quando il conte Cappai Pinna le chiede di investigare per scagionare il cugino, accusato di tentato omicidio nei confronti della maestra Costanza Pes, Clara esita: perché mai dovrebbe aiutare il ricco e spocchioso conte, suo nemico giurato? Ma troppo forte è il desiderio che il responsabile di un simile orrore venga assicurato alla legge. Supportata dal fedele Ugo Fassberger, collega al giornale e amico d'infanzia, e dal capitano Rodolfo Saporito, con cui ingaggia sempre piú audaci schermaglie amorose, la giovane e indomita Clara deciderà di sostenere le cause dei piú deboli, com'è nella sua natura, correndo dritta verso la verità.