Diego Secone Seconetti è un giovane scultore il cui linguaggio si muove tra il classico e il contemporaneo. Gli stili che in lui dialogano ci riportano alla tradizione – le cere, i gessi, le for- me antiche – che si sposa con la ricerca contemporanea esem- plificata dalle resine e dalle composizioni istintive e azzardate. Un lungo percorso che dalle figure classiche del teatro greco e dalle anatomie rinascimentali arriva a pezzi più sperim
entali, gli “ibridi”, in cui posa, materia e composizione lascia- no il posto al gesto puro, riconoscibile nelle forme abbozzate e istintive.
Francesco Porri è invece un pittore astrattista. Nella sua arte è ancora protagonista la materia: di nuovo la cera, che si unisce ai mezzi della pittura moderna e contemporanea, e di nuovo una giunzione/cesura tra passato e presente. Il colore cola, si muove, vive. Il gesto scompare tra forme che ci ricordano ora dei frattali ora degli elementi naturali, estrapolati, scomposti, resi in una nuova forma. La dimensione contenuta crea uno straniamento, il minuscolo dettaglio appare catturato nella complessità di questo lavoro che evoca nelle nostre menti ri- cordi indistinti.