Nel presidio di Giarabub, un oasi isolata nel deserto libico, a dispetto della totale mancanza di rifornimenti e rinforzi, una guarnigione di 1350 nazionali, appoggiati solo per pochi mesi da ottocento sahariani libici, guidati da un comandante di grande carisma, in grado di motivare i propri uomini, riuscì a resistere per quattro mesi a truppe scelte come quelle australiane ed unità di elite del Long Range Desert Group, respingendo gli appelli alla resa e combattendo sino all’esaurimento delle munizioni. Un episodio marginale nel quadro della guerra in Africa Settentrionale, certo, ma degno di essere ancora oggi ricordato e tratto dall’oblio in cui la riscrittura della storia politically correct lo ha ingiustamente relegato dopo la disfatta del 1943 e del 1945. Un capitolo è dedicato alla leggenda di Giarabub nella propaganda di guerra, attraverso la celeberrima canzone ( Colonnello non voglio pane…), il cinema, la stampa.
Il lavoro, scritto nell’ottantesimo anniversario della battaglia, è completato da un ampio corredo fotografico, spesso inedito, sia del tempo di guerra, di provenienza italiana e australiana, sia di Giarabub come si presenta oggi. In appendice è riportata integralmente la versione australiana della battaglia per Giarabub, tratta dalla storia ufficiale australiana della Seconda Guerra Mondiale.