Un giorno però, con grande disappunto del protagonista, la villetta abbandonata non troppo distante dalla sua viene affittata da una coppia. L’inaspettata interruzione del suo isolamento volontario risveglia in lui il travaglio interiore legato a un ineludibile bisogno di vita. L’esistenza dei protagonisti si dipana così in un gioco di alternanza tra un dentro e un fuori: il dentro è la casa, specchio del mondo interiore, angusto e abitato da pensieri di paura e morte; il fuori è il paesaggio, ampio e luminoso, selvaggio e palpitante, corrispondente al desiderio perenne di libertà e amore.
Una successione incalzante e incantevole di ritratti della natura, tra Eros e Thanatos, che evoca emozioni profonde e stupefacenti.