Loro dicono, noi diciamo: Su premierato, giustizia e regioni

· ·
Gius.Laterza & Figli Spa
Ebook
216
Pages
Ratings and reviews aren’t verified  Learn More

About this ebook

A chi gioverebbero e chi penalizzerebbero le riforme costituzionali proposte dall'attuale governo? Non lasciamoci confondere da parole come stabilità, efficienza, governabilità e similari: avvolgono spesso durissime realtà nella bambagia delle ovvietà. La Costituzione non è letteratura, è la cosa più politica che ci sia. Tre autorevolissimi giuristi spiegano perché le riforme proposte violano tre principi cardine della Costituzione: la partecipazione democratica, l'indipendenza della magistratura e l'uguaglianza tra i cittadini.

Nonostante il fallimento dei tentativi di revisione costituzionale del 2006 e del 2016, l'ossessione per la modifica della Costituzione torna a occupare la scena politica italiana. Contro la democrazia partecipata si pone il premierato proposto da Fratelli d'Italia: una visione nella quale la democrazia si riduce alla scelta, tramite plebiscito, del capo cui sottomettersi una volta ogni cinque anni, senza che, tra una votazione e l'altra, possano operare contropoteri o i cittadini far sentire la propria voce. Sarebbe la negazione del costituzionalismo e della democrazia. Contro l'indipendenza e l'autonomia della magistratura si pone una riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri e la creazione di due Csm separati e di una Alta Corte per i procedimenti disciplinari, composti tramite sorteggio di tutti i membri. Misure che manifestano soltanto la volontà di controllo della magistratura da parte della politica, ottenuta per svuotamento e indebolimento del suo ruolo. Contro il principio di uguaglianza opera l'autonomia regionale differenziata voluta dalla Lega: un progetto volto ad aumentare poteri e risorse economiche a favore delle regioni più forti e più ricche, con il conseguente abbandono a sé stesso del resto del Paese. L'esatto contrario di ciò di cui l'Italia avrebbe bisogno perché segnerebbe la fine della solidarietà sociale e dell'unità della Repubblica. Se l'Italia soffre una crisi trentennale, la soluzione non è acuirne le cause, annichilendo il Parlamento, il potere giudiziario e l'idea della cittadinanza nazionale, ma difendere sopra ogni cosa l'equilibrio dei poteri e il valore di un'appartenenza comune nel pieno rispetto delle differenze alimentate dal pluralismo delle idee.

About the author

Gustavo Zagrebelsky è professore emerito dell'Università di Torino. Tra i suoi libri per Laterza Loro diranno, noi diciamo. Vademecum sulle riforme istituzionali(con Francesco Pallante, 2016) e Tempi difficili per la Costituzione. Gli smarrimenti dei costituzionalisti(2023).

Armando Spataro, magistrato dal 1975 al 2018 e componente del Csm dal 1998 al 2002, ha coordinato indagini sul terrorismo interno, su mafia, criminalità organizzata e sul terrorismo internazionale. Per Laterza è autore di Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa (2010).

Francesco Pallante è professore ordinario di Diritto costituzionale dell'Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni Contro la democrazia diretta (2020), Elogio delle tasse (2021) e Spezzare l'Italia. Le regioni come minaccia all'unità del Paese (2024). Collabora con "il manifesto".

Rate this ebook

Tell us what you think.

Reading information

Smartphones and tablets
Install the Google Play Books app for Android and iPad/iPhone. It syncs automatically with your account and allows you to read online or offline wherever you are.
Laptops and computers
You can listen to audiobooks purchased on Google Play using your computer's web browser.
eReaders and other devices
To read on e-ink devices like Kobo eReaders, you'll need to download a file and transfer it to your device. Follow the detailed Help Center instructions to transfer the files to supported eReaders.