I primi anni Duemila vedono affermarsi un nome nuovo nel mondo del cinema italiano: quello di Paolo Sorrentino. Dallโesordio con Lโuomo in piรน fino a Il divo, nel giro di un decennio Sorrentino ottiene ampi riconoscimenti di critica e di pubblico e diventa una delle migliori certezze del cinema contemporaneo. ร a questo punto che il suo talento per la scrittura si riversa anche in ambito letterario con Hanno tutti ragione, pubblicato da Feltrinelli nel 2010. Il libro รจ subito un caso editoriale. Tony Pagoda, protagonista molto vicino al Tony Pisapia di Lโuomo in piรน, conquista i lettori con la sua voce sprezzante e grottesca, che si fa via via piรน malinconica, essenziale, sincera. La sua รจ una vita di eccessi. Cantante neomelodico che ha conosciuto fama, donne e ricchezza, si rende conto dโun tratto che tutto questo non gli basta piรน. Iniziano cosรฌ i lunghi anni del ritiro in Brasile, dove la sua ossessione per gli scarafaggi lo accompagna fino a unโultima esibizione. Nellโarco di questo doppio โnรณstosโ โ un ritorno allโessenziale e alla propria arte โ, Sorrentino toglie la patina luccicante al mondo dello spettacolo per mostrarne veritร e miseria, senza mai scadere nella denuncia rabbiosa e fine a se stessa. E, attraverso un uso scanzonato ma precisissimo del dialetto partenopeo, ci regala un libro impossibile da abbandonare, dove il degrado morale del paese si apre a un tenue barlume di speranza. โLa distrazione. La massima invenzione dellโessere umano per continuare a tirare avanti. Per fingere di essere quello che non siamo. Adatti al mondo.โ