ÂĢLa prima volta che ho messo in scena I monologhi della vagina ero certa che qualcuno mi avrebbe sparato. PerciÃ˛ quando sono salita sul palco di un piccolo teatro di Manhattan mi sono sentita come se stessi attraversando una barriera invisibile, rompendo un tabÚ molto profondo. Ma non mi hanno sparato. Alla fine di ogni spettacolo câerano lunghe code di donne che volevano parlare con me. Sulle prime ho pensato che volessero condividere le loro storie di desiderio e appagamento sessuale. In realtà si mettevano in fila per dirmi come e quando fossero state stuprate o aggredite o picchiate o molestate. Ero sconvolta al vedere che, una volta rotto il tabÚ, si liberava un fiume in piena di memorie, rabbia e dolore. E poi accadde qualcosa di completamente inaspettato. Lo spettacolo venne ripreso in tutto il mondo da altre donne che volevano infrangere il silenzio sui propri corpi e sulle proprie vite allâinterno della comunità di appartenenza. E ora, ventâanni dopo, possiamo parlare ed essere viste. Hanno provato a impedirci perfino di nominare alcune delle parti piÚ preziose del nostro corpo. Ma ecco ciÃ˛ che ho imparato. Se una cosa non viene nominata, non viene vista, non esiste. Ora piÚ che mai è il momento di raccontare le storie importanti e dire le parole, che siano âvaginaâ o âil mio patrigno mi ha stuprataâ. Quando rompi il silenzio ti accorgi di quante altre persone stessero attendendo il permesso di fare lo stesso.Âģ Eve EnslerA ventâanni dalla prima pubblicazione, il Saggiatore presenta la nuova edizione dei Monologhi della vagina, con una nuova introduzione, nuovi contributi e testi inediti. Con humour trasgressivo, la vagina prende la parola per raccontare e raccontarsi attraverso la sua voce, che sa essere seria, divertita, fantasiosa o drammatica. Un manifesto contro la violenza che non cessa di essere il punto di riferimento fondamentale nella lotta quotidiana di tutte le donne del mondo.