Questo libro ├и un puzzle: di ricordi, nostalgie, desideri, di perdite e di ritrovamenti. La scrittura di Ana Kramar nasce dallтАЩesigenza profonda, umana ancor prima che letteraria, di ricostruire un mondo perduto, distrutto dalla guerra e dalla lontananza, ed ├и guidata da una vivida immaginazione che sopperisce ai ricordi, quando questi si rivelano incerti o troppo dolorosi. Eppure lтАЩautrice non sfugge certo il dolore, anzi se ne serve per fondare una piccola epica dello sradicamento sulle macerie delle memorie; uno sguardo, al tempo stesso intimo e sociale, assolutamente vitale, a met├а tra la disperazione e la speranza, tra il sogno e la reminiscenza. Persino la lingua тАЬmatrignaтАЭ di cui si serve ├и funzionale a questa volont├а di ri-creare qualcosa che esca dalle secche del memoriale e che si presenta al lettore come un mondo concreto, coraggioso, che guarda al domani e a unтАЩumanit├а interetnica finalmente pacificata dalla condizione comune della provvisoriet├а. Da queste storie migrabonde emerge una тАЬpotenza ombelicaleтАЭ, un ponte personale e culturale sul quale Ana Kramar si muove con la disinvoltura di unтАЩequilibrista. Un ponte sospeso ma тАЬedificabileтАЭ, che ci rivela le qualit├а umane e artistiche di una scrittrice vera.