Il 9 ottobre 1963 dal monte Toc, dietro la diga del Vajont, si staccano tutti insieme 260 milioni di metri cubi di roccia che piombano nellβinvaso sollevando unβonda che scavalca la diga e cancella letteralmente dalla faccia della terra cinque paesi (Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, FaΓ¨) uccidendo 2000 persone. Non si trattΓ² di un Β«disastro naturaleΒ», come scrissero i cronisti allβindomani della strage, ma di una tragedia provocata dallβuomo. Paolini e Vacis ricostruiscono questa drammatica vicenda tipicamente italiana, che passa per la distruzione della civiltΓ contadina in nome del progresso, per le grandi e le piccole arroganze dei potenti, per lβimpotenza dei cittadini costretti ad affrontare uno Β«Stato nello StatoΒ» (Γ¨ il giudizio di un democristiano sulla societΓ costruttrice della diga, nel 1961). Si illuminano cosΓ¬ le trasformazioni che hanno attraversato il nostro paese dal dopoguerra a oggi. Questo libro Γ¨ il frutto di unβesperienza che ha giΓ coinvolto migliaia di persone in tutta Italia. Dal 1993 Marco Paolini racconta questa grande tragedia civile. Ha iniziato nelle case degli amici, e poi, centinaia e centinaia di volte, in un monologo che dura piΓΉ di tre ore, di fronte a un pubblico attento e partecipe, nelle piazze, nelle scuole, nei circoli culturali, negli ospedali, nelle radio, nei teatri, nei festival di tutta Italia e in televisione, nella celebre trasmissione che la sera del 9 ottobre 1998 tenne incollati allo schermo milioni di telespettatori. Scoprire o rileggere Il racconto del Vajont oggi significa tenere viva una memoria che non puΓ² e non deve andare perduta. Questa nuova edizione Γ¨ arricchita da due saggi inediti di Marco Paolini (Il Vajont e LβAquila, due tragedie parallele) e di Gabriele Vacis (Il racconto e la consapevolezza del tempo).