Figlie dell'esuberante «Black Jack» Bouvier, un operatore di borsa noto per il fascino tenebroso, lo stile elegante e i modi da simpatica canaglia, era chiaro fin dall'inizio che sarebbero diventate donne completamente diverse: Lee era uno spirito ribelle che amava distinguersi, Jackie una ragazzina giudiziosa che cercava di integrarsi; una era estroversa, civettuola e allegra, l'altra intelligente, curiosa, appassionata di letteratura e, soprattutto, era la prediletta del padre, che entrambe adoravano. Per ironia della sorte, fu proprio la schiva e riservata Jackie a conquistare il centro della scena, quando, al fianco di John Fitzgerald Kennedy, diventò una first lady straordinariamente amata e ammirata, e finì per relegare la vulcanica e intraprendente sorella minore allo sgradito ruolo di semplice «damigella d'onore». E se prima era Lee a coltivare sempre nuovi interessi, anticipando Jackie e influenzandone i gusti tanto nella moda quanto nelle arti, da quel momento la sua esistenza si trasformò in una sorta di corsa, più o meno consapevole, per uscire dall'ombra dell'ingombrante sorella.
Sullo sfondo di anni cruciali per la storia americana, Sam Kashner e Nancy Schoenberger offrono un racconto brillante e ricco di aneddoti, molti dei quali svelati dalla stessa Lee nel corso di una lunga intervista. Fra matrimoni, figli, amanti, amici e nemici, gli autori tratteggiano il profilo meglio conosciuto ma anche quello privato di due donne indimenticabili, strette in un rapporto fatto di strappi e riavvicinamenti, attese e delusioni, sconfitte e rivalse, che tuttavia rappresentò per entrambe la relazione più forte e importante della vita.