«Libro geniale... L'enunciazione luminosa di un certo accosto letterario alle cose, rispettoso della realtà eppure ostinatamente fedele all'immaginazione.»
Alessandro Baricco
«Una delle opere capitali della letteratura spagnola contemporanea... Cercas ha saputo illuminare un momento cruciale della storia della Spagna... Il lettore sa che la vicenda raccontata è vera, ma grazie all’abilità letteraria di Cercas percepisce la verità come frutto di immaginazione romanzesca.»
Alberto Manguel
«Una delle opere capitali della letteratura spagnola contemporanea... Cercas ha saputo illuminare un momento cruciale della storia della Spagna... Il lettore sa che la vicenda raccontata è vera, ma grazie all’abilità letteraria di Cercas percepisce la verità come frutto di immaginazione romanzesca.»
Alberto Manguel su Anatomia di un istante
«La conferma che Javier Cercas è uno scrittore acuto e un narratore di grande esperienza.»
La Vanguardia su Anatomia di un istante
«Uno scrittore di infinito talento.»
Roberto Bolaño
Un romanziere di infinito talento come Javier Cercas vuole raccontare in forma di romanzo il tentativo di colpo di stato del 23 febbraio 1981 in Spagna. Scopre, però, che «per una volta la storia è stata coerente, simmetrica e geometrica, e non disordinata, casuale e imprevedibile», che quella realtà possiede in sé «tutta la forza drammatica e il potenziale simbolico che esigiamo dalla letteratura». E allora decide coraggiosamente di rinunciare, o forse di fingere di rinunciare, alla fiction per fare l’«anatomia di un istante» ed esporre i fatti: quelli che videro il colonnello Tejero entrare armi in pugno nel parlamento di Madrid. Ma i «nudi fatti» non sono per nulla semplici: sono anche la loro interpretazione e il loro racconto. Ciò che Cercas vede in quell’istante cruciale, mentre le pallottole dei golpisti fischiano nelle Cortes e i parlamentari cercano riparo sotto i banchi dell’emiciclo, sono tre uomini – il primo ministro Adolfo Suárez, il tenente generale Gutiérrez Mellado e il segretario del partito comunista Santiago Carillo – simbolo di valori diversi e perfino opposti, che rimangono seduti ai loro posti a sfidare il golpe. Nel suo racconto, quel loro gesto dà senso alle rispettive traiettorie esistenziali, illuminando al contempo un’epoca, un Paese e il suo futuro. E noi, alla fine, ritrovandoci tra le mani un testo che, nella sua natura sui generis, sfida la forma romanzo, non possiamo fare a meno di riconoscere che si tratta di un’opera davvero unica e imprescindibile.