"In tempo di guerra la verità è così preziosa che bisogna nasconderla dietro una cortina di bugie" ha scritto Winston Churchill. E sulla Seconda guerra mondiale ne sono state dette molte, ora per proteggere autentici segreti militari, ora per occultare responsabilità politiche, complicità, doppi giochi e tradimenti. Ma con la disastrosa avventura bellica italiana si è fatto ancora di più: si è cercato di attribuire alla folle megalomania di Mussolini - le cui colpe restano indiscutibili - anche quello che in verità dipese da una classe politica, militare, economica e intellettuale che prima lo aveva osannato e poi, ritenendolo il solo responsabile, lo aveva spinto verso il baratro. Alla luce delle rivelazioni, revisioni e riflessioni maturate negli ultimi anni, Petacco riscrive, con ritmo serrato e senza retorica, la cronaca dettagliata e impietosa, asciutta e diretta di quei cinque tragici anni in cui, accanto alle grandi personalità - Rommel, Churchill, Kesselring, Montgomery, Stalin e Mussolini - assurgono al ruolo di protagonisti i popoli e gli eserciti, i drammi collettivi, come in un grande "romanzo" corale.