L'ho sposato, lettore mio

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Per quale ragione «L’ho sposato, lettore mio» è una delle frasi più celebri e citate della letteratura inglese? La risposta, tutt’altro che ovvia, risiede nel capolavoro da cui è tratta: Jane Eyre (1847), la storia di un’orfana che, grazie alla sola intelligenza e caparbietà, riesce a convolare a nozze con il nobile signor Rochester. Per affermare il suo successo, e il cambiamento della propria condizione sociale, invece di dichiarare «mi ha sposata, lettore mio» – com’era da aspettarsi nella maschilista società vittoriana – Jane dice: «l’ho sposato, lettore mio». Una sfumatura nella forma verbale che ha lo scopo di rimarcare la coscienza femminile della protagonista, e quella dell’autrice Charlotte Brontë, e che si ergerà a manifesto, ispirazione e stimolo per tutte le scrittrici a venire. Quando Tracy Chevalier ha chiesto alle migliori autrici in lingua inglese di raccontare una storia ispirata a quella celebre battuta, non l’ha fatto solo per festeggiare i duecento anni della nascita di Charlotte Brontë, ma anche per ridare significato a quelle parole, per renderle di nuovo vive e attuali nella società odierna. «In alcuni racconti sono le nozze stesse a essere drammatiche, a causa di una dolorosa scheggia di vetro in Coppia mista di Linda Grant, o di un mutamento improvviso in Il matrimonio di mia madre di Tessa Hadley, o di un rapporto clandestino durante una cerimonia in Zambia, in Uomini doppi di Namwali Serpell, o di un incontro gotico nel fango della brughiera in Tenersi per mano di Joanna Briscoe», dice Chevalier. In altri, come La prima volta che vidi il tuo viso di Emma Donoghue, la frase di Jane Eyre diventa il trampolino di lancio per viaggiare indietro nel tempo, fino alla Germania di fine Ottocento, dove Miss Hall e Mary Benson, la moglie dell’arcivescovo di Canterbury, si macchiano del peccato di un amore saffico. Se in Lo scambio Audrey Niffenegger colloca Jane nel mondo contemporaneo, in un paese dilaniato dalla guerra, la penna originale ed eccentrica di Helen Dunmore si diverte a raccontare Jane Eyre dal punto di vista della governante ingelosita, mentre Tracy Chevalier – con la maestria che l’ha resa una delle scrittrici più lette e amate d’Italia, «in grado di donare il soffio della vita al romanzo storico» (Independent) – dipinge la relazione sentimentale di una coppia male assortita, «come margherite e gladioli, come pizzo e cuoio». Il risultato è una collezione di ventuno storie d’amore, diversissime per sensibilità, scrittura e intenzioni, che ruotano attorno a una medesima eroina dai mille volti: una donna determinata e coraggiosa, che combatte per vincere i pregiudizi e gli ostacoli della società. E che non ha paura di affermare la propria identità dicendo, a testa alta, con un sorriso affaticato ma fiero: io «l’ho sposato, lettore mio». Ventuno storie per celebrare Charlotte Brontë e Jane Eyre Racconti di: Tracy Chevalier, Tessa Hadley, Sarah Hall, Helen Dunmore, Kirsty Gunn, Joanna Briscoe, Jane Gardam, Emma Donoghue, Susan Hill, Francine Prose, Elif Shafak, Evie Wyld, Patricia Park, Salley Vickers, Nadifa Mohamed, Esther Freud, Linda Grant, Lionel Shriver, Audrey Niffenegger, Namwali Serpell, Elizabeth McCracken

Про автора

Tracy Chevalier è nata a Washington nel 1962. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza 2004, beat 2011, 2015). Con La ragazza con l’orecchino di perla (Neri Pozza 2000, 2013) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza 2002, beat 2012), La dama e l’unicorno (Neri Pozza 2003, beat 2014), L’innocenza (Neri Pozza 2007, 2015), Strane creature (Neri Pozza 2009, beat 2014), L’ultima fuggitiva (Neri Pozza 2013, 2014), I frutti del vento (Neri Pozza 2016) e La ricamatrice di Winchester (2020).

Tessa Hadley è autrice di sei prestigiosi romanzi: Accidents in the Home (candidato al Guardian First Book Award), Everything Will Be All Right, The Master Bedroom, The London Train, Clever Girl e The Past. Inoltre è autrice di due raccolte di racconti, Sunstroke e Married Love. Vive a Londra e insegna scrittura creativa alla Bath Spa University. I suoi racconti appaiono regolarmente sul New Yorker e su altri periodici. Non ricorda la prima volta in cui ha letto Jane Eyre, tuttavia il romanzo l’ha impressionata profon¬damente e non ha mai cessato di influenzarla. Ogni volta che si dedica alle pulizie ricorda Jane e Hannah che preparano Moor House per Natale.

Nata in Cumbria nel 1974 e vincitrice di premi letterari, Sarah Hall è autrice di cinque romanzi: Haweswater, The Electric Mi¬chelangelo, The Cathullan Army, Ritratto di un uomo morto e The Wolf Border, nonché della raccolta di racconti La bella indifferen¬za, che ha vinto i premi Portico e Edge Hill. Il primo racconto di questa antologia, Profumo di massacro, è stato candidato al BBC National Short Story Award, premio da lei vinto nel 2013 con Mrs Fox.

Prima vincitrice dell’Orange Prize, Helen Dunmore è famosa come scrittrice per l’infanzia e come poetessa. Il suo romanzo The Lie è stato candidato al Walter Scott Prize for Historical Fic¬tion e nel 2015 all’Ondaatje Prize della Royal Society of Literatu¬re, di cui lei stessa è fellow. Le sue opere di narrativa e poesia sono tradotte in oltre trenta lingue. Il suo ultimo romanzo, Exposure, è pubblicato da Random House UK e Grove. Ama i molteplici aspetti del personaggio di Jane Eyre: l’intelligenza impetuosa, lo spirito battagliero con cui si oppone al mondo che tenta di anni¬chilirla, l’arguzia e l’audacia. Tuttavia il suo racconto ne esprime un’altra caratteristica: la furtività.

Kirsty Gunn ha scritto cinque opere di narrativa e tre raccolte di racconti, nonché, recentemente, un lungo saggio su Katherine Mansfield. La sua ultima raccolta di racconti, Infidelities, pub¬blicata nel 2014, è stata candidata al Frank O’Connor Award e ha vinto l’Edge Hill Prize. Insegna studio e pratica della scrittura alla University of Dundee e vive a Londra e in Scozia con il ma¬rito e le due figlie. Conosce Jane Eyre da quando aveva nove anni e continua a pensare a Jane. In questo senso, come accade per tutti i personaggi della narrativa veramente riusciti, Jane è una contemporanea.

Joanna Briscoe è autrice di cinque romanzi, incluso il best seller Vieni a letto con me, tradotto in undici paesi e adattato per la televi¬sione da Andrew Davies. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie e trasmessi da Radio 4. Ha scritto per tutti i quotidia¬ni nazionali e ha curato una rubrica per il Guardian, di cui è stata critico letterario. Il suo sesto romanzo, When Nobody’s Looking, sarà pubblicato nel Regno Unito e negli Stati Uniti da Bloomsbury nella primavera del 2017. Vive a Londra con la famiglia. Ha letto Jane Eyre per la prima volta mentre cresceva nelle brughiere del Devon. La parte che preferisce è quella di Jane a Lowood.

Nata a Dublino nel 1969, Emma Donoghue vive attualmen¬te in Canada. Vincitrice di premi letterari, ha scritto romanzi contemporanei e storici, racconti e testi per la radio, il teatro e il cinema. È conosciuta principalmente per Stanza, letto, ar¬madio, specchio (2010) e per l’adattamento cinematografico di questa stessa opera (Room, 2015). Rivisitando una delle letture predilette della sua adolescenza, Jane Eyre, ne ha scritto l’intro¬duzione per la nuova edizione Folio Society, in cui afferma che il romanzo «indusse il mondo a prendere sul serio una nullità», ovvero un obiettivo che anima tutte le sue opere. Sarà pubbli¬cato nel settembre del 2016 il suo prossimo romanzo, The Won¬der, che narra di una ragazza irlandese apparentemente in grado di sopravvivere senza nutrirsi. www.emmadonoghue.com

Susan Hill è autrice di sessanta libri, inclusi I’m the King of the Castle, La donna in nero, Strange Meeting, The Beacon e la serie del detective Simon Serrailler. La donna in nero ha ispirato la se¬conda opera teatrale più rappresentata del Regno Unito e un film (The Woman in Black, 2012) interpretato da Daniel Radcliffe. Non ha mai letto Jane Eyre.

Elif Shafak è la scrittrice turca più letta al mondo, nonché vin¬citrice di parecchi premi. Scrive sia in inglese sia in turco, e ha pubblicato tredici libri, fra cui nove romanzi, inclusi La bastarda di Istanbul, Le quaranta porte, La casa dei quattro venti, La città ai confini del cielo, e un romanzo autobiografico intitolato Latte nero. Unisce la tradizione orientale a quella occidentale, dando voce alle donne, alle minoranze, alle subculture, agli immigrati e alle «anime globali». Sfidando gli stereotipi e trascendendo i confini culturali, la sua opera si ispira alle diverse culture e città, riflettendo un forte interesse per la storia, la filosofia, la cultura, il misticismo, il sufismo e la parità fra i sessi. www.elifshafak.com

Vincitrice di numerosi premi, Evie Wyld vive a Londra. È stata inclusa da Granta fra i migliori giovani narratori britannici del 2013, e dal Daily Telegraph fra i migliori scrittori che han¬no meno di quarant’anni. Ha vinto lo European Union Prize for Literature nel 2014. Il suo primo romanzo, After the Fire, A Still Small Voice, ha vinto il John Llewellyn Rhys Prize e il Bet¬ty Trask Award. Il suo secondo romanzo, All the Birds Singing, ha vinto l’Encore Award, il Jerwood Fiction Uncovered Award e il Miles Franklin Award, oltre a essere stato finalista al Costa Novel Award e candidato al Baileys Women’s Prize. Il vivido rac¬conto autobiografico della sua ossessione giovanile per gli squali, Everything Is Teeth, è stato pubblicato nell’agosto del 2015, con le illustrazioni dell’artista londinese Joe Sumner.

Patricia Park ha esordito come narratrice con il romanzo Re Jane (Viking/Penguin Random House), una reinterpretazione mo¬derna di Jane Eyre, ambientata a New York e a Seul. Ha vinto una borsa di studio Fulbright e ha scritto per New York Times, Guardian, Salon, Daily Beast e altri. Afferma che la sua stessa per¬sonalità è stata profondamente influenzata dal classico di Char¬lotte Brontë, letto per la prima volta a dodici anni nel Queens, a New York. Da allora si è sempre chiesta cosa sarebbe successo se, lettore, lei non lo avesse sposato. Attualmente sta lavorando al suo secondo romanzo, ambientato a Buenos Aires.

Salley Vickers è autrice di otto romanzi, fra i quali L’angelo di Miss Garnet e The Cleaner of Chartres. Ha scritto inoltre due antologie di racconti, la più recente delle quali è The Boy Who Could See Death. Le sue opere esplorano temi artistici, psicologici e fanta¬stici, attingendo all’antica tradizione del narrare. Ha vinto il suo primo premio scolastico all’età di tredici anni con un saggio su Emily Brontë, e da allora è sempre rimasta affezionata alle sorelle Brontë, protagoniste di Cousins, il suo ultimo romanzo, che sarà pubblicato da Viking nel 2016.

Dopo avere studiato recitazione, Esther Freud ha scritto il suo primo romanzo, Marrakech, candidato al premio John Llewellyn Rhys, da cui è stato tratto un film (Ideus Kinky: un treno per Mar¬rakech, 1998) interpretato da Kate Winslet. Alla pubblicazione del suo secondo romanzo, Peerless Flats, è stata inclusa da Granta fra i migliori giovani narratori britannici. Le sue opere includono The Sea House e Lucky Break. Il suo ultimo libro, Mr Mac and Me, è stato candidato al New Angle Prize e agli East Anglia Book Awards. Oltre a collaborare regolarmente con quotidiani e perio¬dici, insegna scrittura creativa alla Faber Academy. Ha letto per la prima volta Jane Eyre quando era adolescente, e benché rimanga uno dei suoi romanzi preferiti, riconosce che non sempre in que¬gli anni ha esercitato su di lei un’influenza salutare, soprattutto nell’occasione in cui, quattordicenne che si struggeva per amore, si sporse dalla finestra credendo che qualcuno la chiamasse da chissà dove.

Elizabeth McCracken è autrice di cinque libri: la raccolta di rac¬conti Morire porta male, i romanzi The Giant’s House e Niagara Falls All Over Again, il libro di memorie An Exact Replica of a Fig¬ment of My Imagination, e la recente antologia Thunderstruck & Other Stories, che ha vinto lo Story Prize nel 2015. Ex biblioteca¬ria, è attualmente membro di facoltà della University of Texas di Austin. Ha incontrato Jane Eyre soltanto intorno ai trentacinque anni, e questo le ha concesso il dono meraviglioso di leggere un grande libro quasi senza preconcetti: si è seduta su un divano in affitto nella campagna danese e se ne è innamorata.

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