Il 28 agosto 1996, giorno in cui il divorzio reale venne ufficializzato, aveva segnato per Diana l'inizio di una nuova vita. La ยซprincipessa tristeยป, schiacciata dal peso della monarchia, che meno di un anno prima aveva confessato pubblicamente la sua fragilitร e rivelato i tradimenti del marito, si era trasformata in una persona radiosa, piรน consapevole, genuinamente interessata alle sorti dei piรน deboli, decisa a difendere il rapporto con i figli e il suo diritto alla felicitร . Un simbolo di bellezza e sensibilitร , che oscurava l'immagine della Corona inglese; il personaggio piรน appetibile per quei fotografi e reporter che avranno un ruolo non secondario nella sua drammatica fine. Il racconto di Antonio Caprarica prende le mosse da qui, con l'intento di restituire Diana alla sua storia: quella autentica, privata, che la frenesia dei media ha sepolto sotto improbabili rivelazioni, teorie complottistiche e gossip. Il rapporto con il medico pakistano Hasnat Khan - l'unico uomo che non tradรฌ i segreti e le confidenze della principessa -, le campagne umanitarie, le ultime vacanze con i figli, l'incontro con Dodi al-Fayed: i pochi mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell'Alma, a Parigi, ricostruiti in una narrazione dal ritmo e dalle immagini cinematografiche, mostrano una donna sempre in bilico fra ingenuitร e astuzia, generositร e attaccamento ai privilegi. Una donna inquieta ma piena di vita, che con le sue scelte ha lasciato un segno evidente nella storia di una nazione e, a vent'anni dalla scomparsa, continua a esercitare il fascino e la suggestione dei miti.