L'attesissimo ritorno al romanzo di Emanuele Trevi.
ÂĢEmanuele Trevi, il figlio del ÂĢmagoÂģ, è anche lui un mago. Questo libro è il suo incantesimo.Âģ
Antonio Scurati
ÂĢPasso dopo passo, Emanuele Trevi è arrivato all'essenza della letteratura, e ne ha fatto il luogo di una cerimonia ininterrotta in cui incontrare i morti. La casa del mago è il libro bellissimo e potente in cui racconta il padre, celebre psicoanalista junghiano. La forza della sua scrittura non si puÃ˛ definire facilmente, la sua necessità e il suo valore sÃŦ. Trevi cattura il mistero della vita, della sua vita e di quella del padre, e la racchiude nella luce obliqua del sortilegio e dell'incantesimo.Âģ
Roberto AndÃ˛
ÂĢTrevi è un ipnotista. Con geometrica svagatezza ti conduce sul palmo della sua stessa mano.Âģ
Concita De Gregorio
ÂĢUn trattato iniziatico in forma di romanzo dell'io [...] Mai come in questa occasione Trevi accetta la sfida di sondarlo, quell'io, e andare incontro al suo destinoÂģ
Andrea Cortellessa
ÂĢIn questo romanzo pieno di grazia e ironia Emanuele Trevi scopre che cosa significa essere il figlio di quel disertore degli umani, eppure loro guaritore, che gli è stato padre. Âģ
Rosella Postorino
Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre pronuncia piÚ volte unâistruzione enigmatica: ÂĢLo sai comâè fattoÂģ. Per non perderlo (ad esempio fra le calli di Venezia, in una passeggiata dellâinfanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza.
Il padre, Mario Trevi, celebree riservatissimo psicoanalistajunghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua aura inquieta e feconda, e cosÃŦ prova a sciogliere (o ad approfondire?) lâenigma del padre. Muovendosi nel suo mutevole territorio â fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dellâesistenza, storia culturale del Novecento â Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo piÚ personale, piÚ commovente, piÚ ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. PerchÊ ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole piÚ semplici rimandano alla trama sottile dellâessere, se li si sa ascoltare, se si sa lasciarli accadere.