A cura di Giovanni Antonucci e Gianni Oliva
Edizione integrale
La figlia di Iorio, rappresentata trionfalmente nel 1904 e subito diventata la tragedia piΓΉ fortunata di Gabriele DβAnnunzio, Γ¨ uno dei risultati piΓΉ alti del teatro italiano del Novecento. Γ unβopera di grande poesia, uno dei vertici del DβAnnunzio lirico, e insieme di mirabile teatralitΓ . Era soprattutto la tragedia mitica e rituale, ispirata ai grandi modelli di Eschilo e di Sofocle, alla quale il poeta aveva sempre guardato come a un obiettivo fondamentale e necessario. Egli stesso scrisse: Β«Tutto Γ¨ nuovo in questa tragedia e tutto Γ¨ semplice: tutto Γ¨ violento e tutto Γ¨ pacato nel tempo medesimo. Lβuomo primitivo, nella natura immutabile parla il linguaggio delle passioni elementariΒ».
Gabriele D'Annunzio
(Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938) esordΓ¬ giovanissimo con la raccolta di versi Primo Vere. La sua vastissima produzione poetica, narrativa, drammatica, tradotta in tutte le lingue, ebbe risonanza mondiale. Dopo la composizione delle Laudi, divenne il βvate nazionaleβ. Eroe della prima guerra mondiale e βcomandanteβ di Fiume, fu considerato a lungo un βmaestro di vitaβ. La Newton Compton ha pubblicato Il piacere, Lβinnocente, Il fuoco - Forse che sΓ¬ forse che no, Tutti i romanzi, novelle, poesie, teatro e I grandi romanzi.