La porta

Adelphi Edizioni spa
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ÂĢEra possibile che per tutti quegli anni lei fosse stata felice con lui, e che lo fosse ancora?Âģ. Stenta a crederlo, Bernard Foy, e non solo perchÊ ha perso entrambe le mani saltando su una mina e non si sente piÚ un vero uomo, ma perchÊ di uomini sua moglie Nelly, che del proprio passato non gli ha nascosto nulla, ha sempre avuto bisogno. Da vent’anni loro due si amano con lo stesso trasporto e la stessa urgenza di quando si sono conosciuti. Eppure Bernard, che passa le sue giornate a spiare le vite degli altri dalla finestra, ad ascoltare i rumori del palazzo e del quartiere, e soprattutto ad aspettare che lei torni dal lavoro, è tormentato dalla gelosia per la vita, di sicuro ÂĢpiÚ animata, piÚ appassionanteÂģ, che la moglie conduce fuori casa, e dal bisogno di sapere in ogni momento dove lei sia e che cosa stia facendo: tanto che la sua assenza gli provoca un acuto malessere fisico. Un malessere che è sensibilmente peggiorato da quando Nelly sbriga piccole commissioni per un giovane illustratore che la poliomielite ha inchiodato su una sedia a rotelle e che si è trasferito al primo piano del loro stesso palazzo. E poi, nonostante l’età, lei sembra ogni giorno ÂĢpiÚ bella, piÚ desiderabileÂģ, il che colma Bernard di un’insostenibile angoscia: come non sospettare che si tratti di quella ÂĢluce particolareÂģ che emana dal volto di una donna innamorata? A poco a poco, Bernard non farà altro che pensare alla porta dell’appartamento del primo piano, dove lui non è mai entrato, che non è mai riuscito neanche a intravedere... Nessuno come Simenon è capace di compiere, trascinando con sÊ il lettore, una simile, implacabile discesa nella mente di un uomo dominato dalle sue ossessioni – ossessioni che non potranno che portare a un epilogo fatale.

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