La scala di Schild (Urania)

· Edizioni Mondadori
4,3
9 recensioni
Ebook
238
pagine
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Fase 1: su una lontana stazione spaziale, Cass e altri scienziati creano una microscopica area di neo-vuoto, con particelle e leggi fisiche diverse da quelle della materia ordinaria. Fase 2: l'esperimento ha successo e il neo-vuoto si rivela più stabile non solo del previsto ma anche della materia ordinaria. Fase 3: sarà quest'ultima a soccombere. A poco a poco il neo-vuoto si allarga, divorando la stazione e i sistemi solari circostanti. Fase 4 (seicento anni dopo): l'umanità si è abituata all'idea di vivere in una sorta di continua fuga da questo mostro del cielo. Ma non tutti vogliono scappare, tanto più che adesso esiste la "Scala di Schild", il sistema che permette il passaggio attraverso due universi...

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Letame Espianto (t.me_petizioni_2220 SAVE)
25 maggio 2017
Come nei racconti AXIOMATIC presume la trasportabilità delle menti intese come software da corpi a cervelli (e questo lo scientismo plebeo ha assimilato da un secolo) a computerini pur quantici e -- per la prima e sola volta in questo romanzo -- viceversa (nel caso degli "anacronisti" privi d'impianto per poter fare l'attentato), con continuità di coscienza e senza neppure gran tracce mnesiche di tali migrazioni, e con incredibile noncuranza da parte dei morenti materialisti "perché tanto c'è il backup". Un messaggio temo involontario è che la robotizzazione frena o da regredire anche l'intelligenza: come in romanzi degli anni 1950, succede che i massimi studiosi dell'universo restano mentalmente fissati su certi preconcetti per secoli e secoli finché il genio di turno risolve questo o quello: cose che l'autore aveva già risolto quasi da solo 25 mila anni prima, in una civiltà senza radiocomunicatori intercerebrali. Tra altre ingenuità mi sembra che neppure una volta i personaggi provino a immergere nella sfera di neo-spazio qualche oggetto da ritrarre tranne l'improbabile acrobazia con una navicella subnucleare astratta. Eppure questa trova con fortuna sfacciata un oggetto massivo, con dentro l'inventrice del neonulla. ## Nel cap.14 pagg.137 segg.c'è un bell'episodio dichiaratamente pedagogico, una similitudine tra la costanza del ricordo quale base per il senso di identità, e la scala di Schield, un procedimento geometrico.
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