Sarebbe difficile, prima di aver letto questo splendido resoconto di viaggio, immaginare la bellezza delle foreste pluviali della Columbia Britannica, dei picchi innevati dei vulcani della penisola dellโAlaska, o dei poderosi ghiacciai che scendono dalle catene montuose della costa nord-occidentale del Canada fino a lambire lโoceano Pacifico, senza chiedersi perchรฉ una coppia di giovani e determinati ambientalisti abbia voluto percorrere, lungo lโarco di un intero anno e per di piรน a piedi, territori tanto aspri e ostili. Quattro stagioni trascorse nella natura selvaggia, da soli, in luoghi inviolati, dove il tempo ha una dimensione sconosciuta e ogni giorno รจ in gioco la sopravvivenza. La risposta si delinea pagina dopo pagina nel minuzioso racconto di questa avventura estrema: il desiderio di ritrovare nella natura lโessenza piรน pura della propria anima, prima che lโintervento dellโuomo distrugga il meraviglioso ma precario equilibrio di quei luoghi. E ogni luogo descritto nel libro lascia nella nostra memoria immagini indelebili di rara vividezza: il vento feroce della Lost Coast, gli iceberg di Icy Bay, il freddo intenso del bacino del Copper River, i colori struggenti di un tramonto sul mare di Bering, ma anche le zone devastate dalla deforestazione nella Great Bear Rainforest, le aree giร sottoposte allo sfruttamento minerario, e senza dimenticare gli incontri con le popolazioni locali e quelli, meno occasionali, con balene, orsi, alci o leoni marini. Per i lettori che amano la cosiddetta narrativa di viaggio, il libro di Erin McKittrick รจ destinato a diventare una sorta di breviario, non fosse altro che per la portentosa impresa che Erin e suo marito Hig hanno compiuto percorrendo, da Seattle alle isole Aleutine, 6400 chilometri a piedi, in canotto o sugli sci. Ma, trekking estremo a parte, il viaggio raccontato in queste pagine รจ soprattutto un viaggio nello spirito della natura e alla ricerca di sรฉ stessi, un percorso che lโuomo sembra avere dimenticato o abbandonato, come quei sentieri battuti dal vento su cui cresce lo sparto.