Nel febbraio del 1617, a Milano, Caterina Medici, serva ÂĢcarnosa ma di ciera diabolicaÂģ, viene condannata al rogo: ÂĢSia condotta sopra un carro al luogo del pubblico patibolo, ponendole sulla testa una mitra con la dicitura del reato e figure diaboliche, e percorrendo le vie e i quartieri principali della città col tormentarla nel corpo con tenaglie roventi, per poi essere bruciata dalle fiamme...Âģ. In apparenza, uno dei tanti casi di stregoneria depositati nei nostri archivi. Ma la scrupolosa, o meglio accanita, ricostruzione che allâatroce caso â ricordato da Manzoni nel XXXI capitolo dei "Promessi sposi" â dedica Sciascia in questo libro del 1986 ci mostra che non è cosÃŦ, giacchÊ tutta la vicenda nasconde tra le pieghe interrogativi e zone dâombra. Nello sbrogliare lâesasperante ÂĢpasticciaccioÂģ con le cadenze e il montaggio di un thriller, egli non si limita tuttavia a consegnarci una delle sue inconfondibili miniature microstoriche, ma dilata lâavversione della Chiesa Cattolica per le ÂĢantiche fantasie e leggendeÂģ a immagine dellâeterno schema che vede ogni ÂĢsistema dominanteÂģ combattere tutte le fonti di ÂĢingiustizia, di miseria, dâinfelicità Âģ nel momento in cui ÂĢingiustizia, miseria e infelicità Âģ vengono da quello stesso sistema ÂĢin maggiore quantità e con accelerazione prodotteÂģ. Ancora una volta quel che preme a Sciascia è scrostare dalla Storia le innumerevoli maschere del potere, sino a svelarne il volto ripugnante e primigenio. E ancora una volta egli riesce ad assimilarsi sapientemente allo stile dei documenti, affidando la luce del giudizio al contrappunto mentale dei lettori.